A tavola (e in bici) con i fratelli Campilongo: dalla Calabria alla Silicon Valley passando per l'Abruzzo!

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Oggi vi proponiamo l'intervista a Maico Campilongo, calabrese, classe 1973, che con un bel lavoro a tempo indeterminato in un'azienda informatica del Trentino, ha fatto le valige ed è partito insieme al fratello Franco per la mitica West Coast americana con l'obiettivo di portare il sapore della tradizione italiana (e calabrese) nella California "high-tech", quella che non si ferma un attimo e dove ogni giorno succede sempre qualcosa di nuovo. Ma non è tutto oro quello che luccica, perché Maico e Franco, prima di aprire a Palo Alto il tempio dedicato alla pizza, Terún (il nome deriva proprio da "terrone" nel senso più bello del termine, colui che è legato fortemente alle proprie radici), ne hanno fatta di strada. Maico è stato barista, restaurant manager, cassiere in un alimentari, chitarrista di piano bar, e si è occupato di import/export di specialità alimentari calabresi per l'Europa e gli Stati Uniti. A 32 anni, nel 2005, va a fare visita al fratello Franco, negli States già dal 2002. Da qui la decisione di mettersi in discussione e di trasferirsi negli USA per lavorare fianco a fianco. In California incontrano il carismatico e talentuoso Chef pugliese Kristyan d'Angelo, che diventa loro amico e socio. In soli tre anni dall'apertura, Terún è diventato uno dei ristoranti-pizzeria più popolari della California. E' recente l'apertura, sempre a Palo Alto, di un altro tempio del gusto, questa volta dedicato alla pasta, iTalico, che ha l'obiettivo di  raccontare attraverso ogni piatto tutta la passione e l'amore per il cibo più amato dagli italiani, restituendogli il vero valore troppo spesso dimenticato.

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  Maico Campilongo

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Franco Campilongo

Ciao Maico e grazie per la tua disponibilità! Pizza e Pasta sono con molta probabilità i cibi più conosciuti e amati nel mondo. Perché scegliere di aprire come primo Ristorante proprio una pizzeria? Qual è stata la motivazione principale? E qual era la vostra missione?

Essendo cresciuti in una città a vocazione turistica come Scalea (alto tirreno cosentino), io e mio fratello abbiamo trascorso le estati lavorando come cameriere e barista nei ristoranti di amici e soprattutto in quello di nostro zio, proprietario di una pizzeria dal 1987. Krystian d'Angelo, pugliese emigrato in America con la famiglia negli anni '90, amico fraterno e adesso socio e Chef di Terún e iTalico, è stato co-proprietario con sua madre di un ristorante ad Asti. Lo conobbi nel 2006 quando era Chef in un ristorante italiano a Palo Alto. Un giorno mi trovavo a casa sua per un caffè e notai la presenza di una pala per la pizza. Gli chiesi a cosa servisse, e lui rispose che l'aveva portata dall'Italia perché il suo obiettivo era quello di aprire una pizzeria e fare la miglior pizza della California. I sogni sono desideri e a volte possono anche diventare realtà. Non smetterò mai di ripeterlo, l'ho detto in molte occasioni; se vivi a Los Angeles i tuoi miti sono gli attori e le attrici ma se vivi nella Silicon Valley i tuoi miti diventano i fondatori di compagnie come Google (Larry Page), Facebook (Mark Zuckerberg) ed Apple (Lauren Powell Jobs, moglie di Steve Jobs). Poi, in tempi non sospetti, ho lavorato al Caffè Venetia con un certo Kevin Systrom, uno dei fondatori di InstagramL'elenco dei personaggi che hanno cambiato il mondo, e che sono passati da Terún e iTalico, è lungo: Andrè Borschberg (cofondatore dell'aereo a propulsione solare), Oprah Winfrey (conduttrice televisiva, attrice e filantropa statunitense), Jeff Bezos (fondatore di Amazon), Lance Armstrong, Bob Roll (ex ciclista professionista americano) e Federico Faggin (fisico e inventore italiano del microprocessore); ma l'elenco è ancora lungo!

Complimenti! Sicuramente è un lavoro che gratifica i tanti sacrifici fatti. Poi però, non avete resistito al richiamo della pasta.. ed è arrivato iTalico, sempre sulla California Avenue come Terún. Scelta strategica o semplice coincidenza?

iTalico Palo Alto Silicon Valley California Maico Campilongo Google Apple Facebook AmazonQuando Nick Czap (giornalista del New York Times che ha scritto un articolo su Terún nel 2014), è venuto a farci visita a iTalico e ci ha chiesto quale fosse la nostra missione, in pochi secondi gli abbiamo spiegato che a Terún la pizza è la regina; a iTalico invece regna la pasta. Io e mio fratello Franco soprattutto, siamo cresciuti (lavorativamente parlando) in un ristorante californiano che oggi non esiste più e che si chiamava "PASTA?" Un Italian fast food dove la pasta secca era il core business: geniale! Più di 10 anni di attività e grandi successi, tutto finito per una cattiva gestione. Statisticamente il 90% dei ristoranti chiude dopo il primo anno di attività, il 60% dopo il terzo anno. Non è semplice aprire e far funzionare un ristorante. Il desiderio e la voglia di ricostruire un tempio della pasta è stato sempre nei nostri pensieri, perché la adoriamo, ed essendo cresciuti con un padre che ancora adesso all'eta di 70 anni mangia pasta tutti i giorni e gode di ottima salute, non potevamo aspettare oltre. Così è nato iTalico.

Di recente (ma non è la prima volta) siete comparsi sul New York Times in un bell'articolo che esalta la qualità delle paste artigianali italiane, e con grande piacere sui vostri menù non manca mai Rustichella d'Abruzzo. Qual è stata la prima ricetta che avete ideato con la nostra pasta?

La prima ricetta che abbiamo preparato è stata: Paccheri Rustichella d'Abruzzo aglio, olio evo, 'nduja, scaglie di grana padano, pomodori pachino e basilico, un mix tra un'ottima pasta abruzzese e un prodotto tipicamente calabrese come la 'nduja, davvero eccezionale! Questa ricetta però non si trova nel menù perché preferiamo inserirla all'ultimo momento come "special dish" (piatto speciale). Attraverso i nostri piatti raccontiamo una storia e la passione di chi produce quel tipo di prodotto. Ci sono ottime paste in Italia e nel mondo ma noi abbiamo costruito questo rapporto di fiducia con Rustichella d'Abruzzo perché ci fidiamo dei nostri fornitori, nel caso specifico The Chefswarehouse e del grande Ciccio (alias Gilberto Frosoni), il Responsabile Commerciale di fiducia che fra qualche mese andrà in pensione e di cui, siamo certi, sentiremo tantissimo la mancanza. Un uomo romantico, un "commerciale d'altri tempi" che con passione sa come soddisfare il cliente. Rustichella d'Abruzzo poi, ci è stata molto raccomandata dalla nostra amica e compaesana Rosetta Costantino, cresciuta nello stesso paese dove sono cresciuti i nostri genitori in Calabria, Verbicaro (Cosenza). Il resto lo fa egregiamente la qualità del prodotto Rustichella d'Abruzzo. 

A cena con Mark Zuckerberg, Jeff Bezos di Amazon e Federico Faggin. Quali tipi di pasta preparerebbe iTalico? E con quali vini in abbinamento?

Questa non è facile.. ma ci provo!

Mark Zuckerberg: Paccheri Rustichella d'Abruzzo aglio, olio evo, 'nduja, scaglie di grana padano, pomodori pachino e basilico con un bel calice di Librandi Duca San Felice 100% Gaglioppo, varietà di vitigno rosso autoctono calabrese, un'autentica specialità.

Jeff Bezos: Paccheri Rustichella d'Abruzzo con brasato di vitello, sugo di pomodoro, carote, sedano e parmigiano, un'ottima accoppiata di carboidrati e proteine per un grande sportivo come Bezos. Da bere un calice di Rosset Terroir vitigno 100% Cornalin D.O.P., un vino valdostano di grande carattere per un piatto deciso. 

Federico Faggin: Rigatoni Rustichella d'Abruzzo con crema di piselli e pancetta, da abbinare ad un grande rosato come il Pietradolce Etna D.O.C. 2014, 100% Nerello Mascalese.

Dopo questa bella chiacchierata, sinceramente mi è venuta un po' fame.. magari prima di sederci a tavola ci vorrebbe un bel giro in bici per le strade della California. Sei d'accordo?

Hai ragione! A volte penso: "A quando il Giro d'Italia con una squadra Terún?" Qui abbiamo imparato che i grandi sogni portano a grandi risultati. Da diversi anni portiamo avanti con grande passione e impegno il progetto "bici-amici", puntando sul brand Terún come scelta vincente. Io e Franco andiamo in bicicletta da tantissimi anni e siamo grandi appassionati delle "due ruote". Non ci siamo fatti mancare nulla, nè la strada nè la mountain bike. Buona cucina e sport è sempre un'accoppiata vincente. Vengono spesso a trovarci professionisti ed ex professionisti delle due ruote che partecipano alla "Terún Ride", una pedalata in compagnia con partenza la mattina presto dalla Pizzeria, non prima di aver preso il caffè; 120-140 km di libertà per poi tornare a Terún e mangiare una bella pizza con birra e vino. Dopo tanti km in bici puoi mangiare davvero quello che vuoi!" Diceva Albert Einstein che la vita è come andare in bicicletta, per mantenere l'equilibrio devi muoverti. Noi cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile.

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